MitologiaGdr

Posts written by Alice Jane Raynor

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    Png: Fato

    Tutto andava come previsto. Questo stato di Caos ha instillato nel cuore degli uomini la paura, innocenti e colpevoli, buoni e cattivi sono radunati sotto una stessa stella. Come al solito gli uomini invece di coalizzarsi e cercare di attraversare insieme la tempesta, si accusano a vicenda e le polis stanno in uno stato di belligeranza fra di loro, sono sicure che qualcuno fra di loro ha compiuto un atto di tracotanza imperdonabile. Tutti i fini egoisti salgono a galla e tutti cercano di salvarsi con questi interessi. Alcuni si recano nei vari oracoli per capire cosa sta succedendo o come si possono salvare. La maggior parte degli indovini cercano di rassicurare la folla urlante anche se non sanno neanche loro la situazione esatta. Ormai l'organizzazione sociale è andata in frantumi e ogni persona si aggira come un turbine impazzito, la situazione è al collasso. Eppure adesso si attendono gli eroi, queste persone che salveranno l'intera Grecia e forse il Mondo Conosciuto e Sconosciuto. Ma la situazione è precaria, dovranno stare attenti e valorosi, solo le loro decisioni potranno salvare tutti. E' arrivato il momento della verità.

    Pg: Eirene

    Legenda:
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Parlato Skia


    Mi sedetti quella sera insieme a mia sorella e le raccontai dell'ultimo viaggio che avevo compiuto. Non ero riuscita a completare niente di importante ma avevo scoperto solo nuovi problemi. Ora riuscivo a capire il perchè di quella tempesta improvvisa che aveva colpito Skia e me, qualche giorno fa. Non le nascosi i miei dubbi e le mie perplessità al riguardo, descrivendole ampiamente lo stato di disordine che regnava fra tutte le polis. Inoltre la nostra alleata non ci poteva fornire gli aiuti che tanto desideravamo poichè anch'essa si trovava in mezzo ad una guerra non meno aspra della nostra. Mia sorella sembrava pensierosa ma probabilmente non riusciva a comprendere appieno la criticità del momento, anche noi avremmo dovuto fare qualcosa anche se eravamo sommerse da guai insormontabili. Pensandoci bene l'occasione per noi poteva essere considerata come una sorta di bene: gli opliti e la flotta ateniese erano impegnati su un altro fronte e noi avevamo un po' di respiro per riprenderci. Soffocai l'idea di mia sorella di iniziare una battaglia per troncare a pieno le loro forze. Poteva essere un arma fatale e avrebbe segnato la nostra fine : non era sicuro che avremmo sconfitto i nostri nemici, potevamo perdere nostre compagne e ci saremmo beccate l'antipatia di qualcun'altro che ci avrebbe sterminato, poichè avremmo avuto le forze troncate. Mia sorella ammutolì ma dovette ammettere che avevo ragione. Infine decisi un'idea che avevo già maturato prima. La esposi alla Regina e fui così convincente e persuasiva che le strappai un "sì" incerto. Le intimai di restare lì a curare le amazzoni e a riparare le armi mentre io avrei creato un piano di azione. Quello stesso giorno allenai la mia allieva e la sera mi misi a preparare quello che avevo già pensato. Organizzai un piccolo drappello di amazzoni, alcune erano anziane, altre giovani e forti. Fra di loro avevo deciso di portare con me anche Skia. Era più un peso che altro ma ero sicura che sarebbe stata una situazione interessante ed istruttiva per lei, inoltre ero tenuta a proteggerla e portarla con me. Lei non aveva ancora un suo cavallo perciò decisi di cavalcare con me su Zorosippos. All'alba prima ancora di riunire tutte mi incontrai con lei e le spiegai brevemente ciò che stava accadendo. Poi mi dileguai per poi incontrarsi poche ore più tardi con tutte. Poi attesi il suo arrivo.

    Pg: Duselpizos

    Legenda:
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Parlato Nhyle


    Le notizie più allarmanti erano giunte con l'arrivo dei ragazzi della Casa, insomma la loro esplorazione era stata un disastro e la situazione stava degenerando. Mi aggiravo, alla ricerca di informazioni, ascoltando pettegolezzi, fermando persone e con i trucchi più astuti estorcevo dettagli e notizie. La faccenda era intrigante e in un certo senso la mia curiosità si accese come una fiammella fulgida e splendente. Da quello che avevo capito i più strani fenomeni naturali si stavano manifestando e la causa era alquanto oscura. Si sapeva solo che la prima manifestazione si era verificata nella zona vicina all'Olimpo, una coincidenza che non andava sottovalutata. Possibile che gli Dei stessero scatenando una guerra? E se i Titani fossero risolti? Tremai impercettibilmente. Dopotutto poteva trattarsi di una situazione alquanto spaventosa al solo pensarci, nessuno si sarebbe rilassato sapendo che loro fossero liberi. Comunque la faccenda richiedeva delucidazioni e io ero certa di poter risolvere il caso, per quanto mortale. Mi catapultai come una Furia da Nhyle, irruppi nella sua stanza, senza badare neanche cosa facesse, c'era qualcosa di più interessante. Muoviti, ti aspetto fra una clessidra all'ingresso della Casa. Sii puntuale o guai a te! Senza sentire neanche cosa rispondesse me ne andai, così rapidamente come ero venuta. Per un attimo pensai di andare a chiamare l'altra ragazza, poi optai per non farlo. Recuperai delle armi che potevo usare e due mantelli, poi attesi nella sala. Appena sarebbe arrivata le avrei annunciato la situazione e l'urgenza di partire. Le avrei donato un mantello e un arma, anche se non sapeva usarlo non si sapeva mai e la prudenza non era mai troppa, volente o nolente sarebbe venuta con me. Sarebbe stata una buona opportunità per aumentare sensibilmente le sue capacità e avrebbe saziato la mia curiosità sia nel vedere gli eventi sia per vedere la sua reazione davanti ai pericoli. Infine attesi.

    Allora decidete voi i turni (chi ruola prima fra voi). In questa missione riceverete un bonus significativo se scrivete minimo 30 righe ad ogni post! Divertitevi =D
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    Tranquilla hai fatto bene^^ Ovviamente vi accettiamo con gioia =D vado a cambiare il banner ^^
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    Pg: Eirene Faindride
    Legenda:
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Parlato Skia


    Zorosippos andava al trotto mentre io, seppur stanca, continuavo ad incitarlo ad andare più veloce. Erano passati due giorni da quando ero partita, ero stata via più tempo del previsto ma poteva andare anche peggio. Ero esausta e le notizie che portavo erano molto incerte: potevano essere considerate buone come potevano non esserlo. Ci trovavamo in una situazione piuttosto precaria e da un momento all'altro poteva scatenarsi una nuova guerra. Non ne avevo certo paura, anche se come tutrice della pace dovevo arginare questa possibilità. Mia sorella sapevo che non sarebbe stata tanto d'accordo ma dovevo rammentarle che c'erano ancora molte giovani ferite e non potevamo rischiare il tutto per un suo singolo capriccio. Eravamo guerriere valorose e potevamo farci valere anche in battaglia in quello stato ma non volevo provocare morti inutili che avrebbero portato, oltre che al dolore, anche l'estinzione delle nostre tradizioni e culture. Noi eravamo originarie dell'Asia Minore e soltanto grazie ad un colpo di fortuna, dopo la distruzione di Troia e dopo la caduta della nostra più grande sorella Pentesilea, eravamo riuscite ad insidiarci proprio nel cuore della terra nemica. Ero sicura che in Asia ci fosse sicuramente qualcun'altro, pronto ad aspettarci... Scossi la testa, stanca. Persino formulare i pensieri mi costava qualche fatica. Incitai ancora il mio destriero e lui, rispondendo con un nitrito, partì al galoppo.

    Arrivammo che era notte inoltrata. Notai una leggera illuminazione nelle ombre. Mi diressi in quella direzione. Trovai mia sorella che vegliava per il mio ritorno. Non me lo sarei mai aspettata ma comunque la salutai, felice. Mangiai e mi rimisi in sesto, parlando un po' e brevemente di quello che era successo durante il viaggio. Lei sembrò accigliarsi un po' ma non mi disse niente, forse doveva pensare anche lei alla situazione. Infine i miei pensieri ritornarono sulla mia allieva e allora mi decisi a parlarne con mia sorella. Un po' volevo allontanare quel funesto discorso un po' volevo sapere sul serio come era andata a finire. Era naturale che la Regina Nera aveva ancora una sorta di orgoglio e di diffidenza ma era andata un po' meglio. La guardai a lungo negli occhi e mi ritrovai a pensare Probabilmente così poco che la poverina non se ne sarà neanche accorta. Poi mi ritirai nella mia tenda.

    L'indomani avevo recuperato un po' di energie allora mi decisi ad iniziare un nuovo allenamento per la mia allieva. Chiamai un'amazzone e la pregai di avvertire la mia allieva, dicendo che la attendevo per mangiare e poi allenarsi. Poi preparai delle ultime cose e poi mi diressi alla "mensa a cielo aperto".
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    Anche questo giorno è passato. E' stata molto impegnativa e mi ha tolto molte energie anche se devo recuperare tutte le mie forze e prepararmi per un viaggio che potrebbe compromettere seriamente la vita di tutte le Amazzoni. Mi mette in un certo senso in una grande agitazione e anche mia sorella è impaziente, in un certo senso mi ha infettata poichè ho preso anche le sue preoccupazioni su di me. Scrivo queste poche righe per scaricarmi e per capire quello che voglio veramente, subito dopo me ne andrò e gli Dei solo sanno se ritornerò viva. Per quanto triste è pur sempre una possibilità da tenere in alta considerazione perchè i pericoli che andrò ad affrontare non sono indifferenti. Comunque sia allontaniamo l'angoscia dalla mia mente, non posso perdere tempo con questi sentimenti altrimenti potrei impazzire. Questa mattina ho fatto una bella galoppata con Zorosippos e mia sorella con il suo destriero. Abbiamo parlato un po' della situazione e anche di Skia, la nuova ragazza che abbiamo iniziato alla nostra comunità. Spero di averci visto giusto e che lei possa risollevare le sorti di questo mondo. Oggi l'ho allenata e non se l'è cavata per niente male. Con l'intento di allenarla ho anche recuperato alcune erbe che spero possano mettere fine ai dolori delle nostre compagne. Intanto continuo a curarle con la massima cura e cerco di infonderle coraggio e positività anche se viene meno persino a me. Partirò per qualche giorno, forse nel pomeriggio inoltrato di domani sarò di ritorno. Lo spero, infondo non posso interrompere l'attività della mia giovane allieva e allo stesso tempo voglio ritornare per avere ancora la mia vita. Ovviamente la Moira ha già deciso per questo devo cercare di arrendermi alla sua volontà, in qualsiasi caso. Adesso mi chiamano, tutto è pronto. Ho avuto la presunzione di essermi fatta aiutare soltanto perchè hanno insistito altrimenti non avrei mai permesso a nessuno di faticare per me, non lo trovo per niente giusto. Comunque sia Addio!

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    Probabilmente avevo lasciato disorientata la mia allieva con quell'incoraggiamento improvviso e inatteso. Mi era uscito quasi spontaneo ma non mi pentivo di averlo lanciato. Dopotutto Doro Tea, seppur più grande, mi rispettava e per lei avevo una viva simpatia, come per l'altra mia allieva che rimaneva pur sempre una capocciona di primo ordine. Sorrisi al pensiero di Nhyle. Infine scuotendo la testa tornai seria, cercando di capire cosa stesse facendo la mia allieva. Non sentivo nessun rumore per il momento. Probabilmente stava esaminando la situazione e stava cercando una soluzione per quel caso. Era un rompicapo per ogni abitante della Casa però era un'esperienza che appagava molto. Per un momento pensai a quello che avevo combinato io quel giorno. Ridacchiai sottovoce, senza farmi ascoltare dalla mia allieva, per timore che pensasse che stessi ridendo di lei. Infine dei passi, mi voltai, piano e osservai. Finalmente osservava il pavimento. Sorrisi. Ancora non era detto che riuscisse ad attivare il tutto dato che era un tasto poco sensibile e difettoso proprio per far disperare i più ardui. Infine sentii uno schiocco. Alzai gli occhi sul soffitto. Finalmente ce l'aveva fatta! Mi alzai velocemente e la raggiunsi. Un dardo partì da una parete ma invece di mirare all'allieva toccò un preciso punto del muro. Questo si aprì. Era una tecnologia molto avanzata portata dagli stessi dei nella nostra Casa. Era stato un dono particolare e nessuno avrebbe mai creduto ad una simile faccenda, noi ne andavamo molto fieri al riguardo. La ragazza sembrava troppo felice per muovere un singolo passo, perciò la spingi con una mano fino all'interna. Lì sorgevano altri altari di dei minori, come avevo già annunciato alla ragazza. La lasciai contemplare il tutto per un pezzo poi le dissi Bene l'allenamento è finito! Complimenti! Io il primo giorno ho fatto ben di peggio. Le diedi una pacca sulla spalla poi sorrisi nuovamente. Poi la trascinai fuori. Poi chiusi i due passaggi senza farmi vedere. Poi dopo averla condotta nella palestra iniziale mi accontentai di dire Bene adesso puoi andare lì quando ti pare! Ci si vede per il prossimo allenamento! Feci un leggero cenno con la mano e me ne andai, veloce senza voltarmi più indietro.

    Hai finito l'allenamento! Complimenti ^^
    - Nella scheda aggiungi il link della discussione con il nome " Logica. Liv.1"
    - Guadagni 15 punti exp
    - Puoi aggiungere 9 punti nel campo Logica^^ Complimenti!

    Ti ricordo che puoi accedere alle iscrizioni della missione (in bacheca)
    Posta una risposta conclusiva, aggiorna le memorie e ti apro il prossimo allenamento.Alla prossima^^
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    D: non è mica colpa mia se non stai su fb e non ho il tuo cell .-. dato che in chat non posso venire a causa della connessione D:
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    Al contrario ù.ù sono partita e in realtà mi sento con tutti via sms/fb altro xD
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    Macciao^^ Chi non muore si rivede (?) xD ^^
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    Aggiunta ^^
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    Se Vostra Eccellenza vuole approfittare della ben nota simpatia della mia carissima Dus sei la benvenuta xD
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    Se desiderate ruolare nel gdr potete mettervi d'accordo con gli altri utenti in questa sezione^^
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    Aggiunta^^ Grazie per la partecipazione ^^
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    Dovevo richiedere dolorosamente un ultimo sforzo alla mia allieva che doveva essere stremata da tutta quella corsa. Ci eravamo beccate inoltre anche una bella tempesta che poteva rivelarsi fatale. Forse non ci aveva pensato tanto sul momento ma aveva rischiato brutto, soprattutto in un determinato momento, quando stava rischiando di prendersi un albero in pieno. Poteva davvero ringraziare sua madre che sicuramente l'aveva protetta. Velocizzai ancora di più il passo, ero ansiosa di prendere quell'erba. Probabilmente visto che la tempesta si era calmata probabilmente i cavalli sarebbero tornati a trovarci quindi avremmo avuto sicuramente un ritorno più piacevole dell'andata, almeno lo speravo per la mia allieva. Io non risentivo molto la fatica dato che ero ben allenata ma lei... lei era un' altra faccenda. Correvo più velocemente probabilmente perchè sentivo così i miei pensieri: galoppavano liberi e selvaggi. Avevo mille preoccupazioni e pensieri a cui pensare. Inoltre avevo l'urgenza di partire quella sera stessa. Cosa sarebbe successo? Non ne ero sicura ma speravo per il meglio. Quando parlavo di meglio non intendevo per me, ma per tutta la comunità e soprattutto per mia sorella e per la mia allieva per cui provavo una bella simpatia. Infine gli alberi si aprirono e davanti a me trovai quella radura tanto cercata e ambita. Rallentai lentamente il passo e mi appoggiai ad un albero, giusto per riprendere un po' di fiato e aspettare la mia allieva. Anche io avevo un leggero fiatone, dopotutto non ero totalmente soprannaturale e avevo un certo limite umano da rispettare. Skia arrivò poco dopo, stremata e abbattuta. Le gambe le cedettero e si sedette sul manto erboso. Non mi azzardai a sgridarla, dopotutto era stata molto brava e non potevo veramente rinfacciarle niente. Le avrei parlato dopo del suo momento, ora era giusto che si riposasse. Io per conto mio andai avanti e poi trovando ciò che mi interessava, estrassi le piante. Soddisfatta della ricerca che avevo portato a termine tornai indietro. Trovai Skia nel medesimo posto, accanto a lei c'erano i cavalli. Non mi ero sbagliata sul loro conto, sarebbero tornati a cercarci quando la tempesta fosse finita. Prima però mi inginocchiai vicino a Skia, per avere la stessa altezza e le dissi Hai fatto un ottimo lavoro! Sono fiera di te! L'aiutai ad alzarsi e la feci montare sul cavallo, io balzai dietro. Non era di certo così esperta da poter dirigere da sola un cavallo di quella taglia. Poi lo guidai fino al campo. Il cielo era diventato sereno ma non mi soffermai tanto sul paesaggio, ero ansiosa di arrivare nell'accampamento. Finalmente arrivai e aiutai la ragazza a scendere poi le dissi Io adesso stesso parto ma non ti preoccupare, vedrò di non farti perdere nessun allenamento. Ci vediamo e riposati intanto! La salutai e poi sparii, pronta a curare le mie compagne.


    Ha finalmente finito l'allenamento ^^ Complimenti :)
    Nella scheda aggiungi il link della discussione con il nome "Agilità Liv.1"
    Guadagni 15 punti exp.
    Puoi aggiungere 9 punti nel parametro Agilità, complimenti ^^

    Posta una risposta conclusiva, poi registra tutto nelle memorie e poi provvederò ad aprire una nuova lezione. Alla prossima ^^
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    Un rombo scuote la terra, inaspettato, a ciel sereno. Le nuvole si radunano, rendendo minaccioso e scuro il cielo. Infine si scatena una tempesta di fulmini. I lampi creano strani arabeschi e sembrano quasi danzare nel cielo, i tuoni invece spaccano i timpani e speri che presto la tormenta passi, che presto arrivi il bel tempo. Tutta la Grecia è colpita da questa calamità. Prima soltanto le polis vicina si erano messe in allerta, adesso invece tutti avevano paura e inoltre la tempesta non accenna a diminuire. Tutti quanti, persino i più scettici, si dirigono frettolosamente nei templi a pregare, implorare la grazia ed offrire sacrifici. Eppure nessun segno e intanto i raccolti vengono distrutti, si pensa già ad una carestia, ad una punizione divina. Tutti implorano Zeus Olimpio di far cessare quell'afflizione. Ma ogni lamentela è una piaga che mina sempre di più il territorio e gli stessi abitanti. Non si sa cosa pensare e la gente inizia ad incolparsi a vicenda. Si rinfacciano segreti, colpe nascoste e infondate che possano aver suscitato l'ira del grande Dio. Le fanciulle giovani e vergini vengono consacrate sacerdotesse e i ragazzi sono costretti a compiere sacrifici su sacrifici. Ogni vita viene distrutta a causa di quel vento che romba implacabile. Cos'ha spinto Zeus a comportarsi in quel modo? Cosa succede sull'Olimpo di tanto grave? Nessuno si sa dare risposte e molti si recano preoccupati all'Oracolo di Delfi. Alcuni chiedono affari personali, altri chiedono come si possa placare l'ira divina, altri ancora iniziano a profetizzare che è arrivata la fine del Mondo. Ora sta a voi capire cosa succede e come porre rimedio a tutto questo...

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    Personaggi iscritti:
    -Sherry J. Myers - Pg: Nhyle
    - Callliope - Pg: Skia


    Edited by Atena98 - 26/8/2013, 23:32
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    Mi voltai lentamente e silenziosamente, giusto per capire meglio cosa stesse facendo. Si era fermata, sembrava stanca, abbattuta e demoralizzata. La guardai a lungo. Non potevo fare niente per lei, era un allenamento e doveva superarlo come più lo riteneva opportuno. Ritornai con lo sguardo sull'altare della Dea Artemide e ripresi a dire qualche parola, pregandola. La ragazza iniziò a muoversi in modo irregolare: doveva aver cambiato attività dato che sentivo movimenti diversi, quasi bruschi. Non accadde nulla in particolare. Neanche le trappole si attivavano: il suo ragionamento non era dopotutto tanto sbagliato perciò, essendo attrezzi meccanici, non si attivavano. Io d'altronde non facevo niente in particolare, la osservavo senza farmi vedere. Non desideravo metterla a disagio tenendo il mio sguardo imperioso fisso su di lei. Avrei voluto aiutarla, trarla fuori da quella situazione ma non potevo. Prima di tutto avevo una certa serietà professionale da difendere, secondo aiutarla sarebbe stata una debolezza che si sarebbe citata per tutta la Casa e una punizione per Doro Tea, visto che doveva migliorare e così le stroncavo l'allenamento a metà percorso. Perciò feci uno sforzo su me stessa per rimanere chinata. Intanto la donna si era alzata e si era postata in una diversa area della stanza. Mi girai, nessun pericolo in vista, potevo osservarla senza disturbarla. Si era spostata dietro l'Altare e adesso tastava la parete, con attenzione anche se dalle sue spalle curve potevo notare stanchezza, forse abbattimento. Dovevo persino incoraggiarla in qualche modo: non poteva arrendersi in quella maniera! Glielo vietavo. La lasciai un po' fare, sapendo perfettamente che quella non era la risposta esatta anche se non era totalmente sbagliata. Si era avvicinata! Doveva concentrarsi un po' di più, doveva crederci! Ce l'avrebbe sicuramente fatta così. Infine esclamai Forza Doro Tea! Puoi farcela! Sei vicinissima alla méta, non scoraggiarti per nessun motivo! Riuscii ad osservarle il volto, che proprio in quel momento si era voltato nella mia direzione, sentendo il mio richiamo. Era ferita, demotivata e aveva poca speranza. Infine dissi nuovamente Puoi farcela! Poi mi voltai nuovamente verso l'Altare della Dea Cacciatrice e mi resi indifferente a quello che faceva, anche se provavo una curiosità ardente.
465 replies since 11/4/2011
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